Koselig #148 - Cambiare gioco
I limiti della mente artificiale potrebbero non essere quelli a cui pensi
Buon lunedì 27 novembre,
sono rientrata a Milano con la testa ripulita dal vento di Firenze (strano) e di Cagliari (familiare) e il cuore alleggerito dalle tante persone interessanti incontrate. Sabato pomeriggio mi sono seduta sul divano di Pazza Idea (il mio festival letterario preferito) e ho chiacchierato con chi c’era, prima di tornare sul palco per leggere un pezzo di Macchine come me, di Ian Mc Ewan, questo:
Questi venticinque uomini e donne artificiali immessi nel mondo non stanno affatto bene. Potremmo trovarci di fronte a una condizione limite, a un confine che ci siamo imposti da soli.
Abbiamo creato una macchina intelligente e consapevole e l'abbiamo gettata nel nostro mondo imperfetto. Ideata in base ai principi generali della ragione, ben disposta nei confronti dell'altro, una mente di questo tipo precipita ben presto dentro una bufera di contraddizioni. Noi ci siamo abituati, e il solo elenco ci sfinisce.
Milioni di individui che muoiono di malattie di cui abbiamo la cura. Milioni che vivono nella povertà quando ci sarebbe il necessario per tutti. Danneggiamo la biosfera quando sappiamo che è l'unica nostra casa. Ci minacciamo reciprocamente con le armi nucleari pur sapendo a cosa potrebbero portarci. Amiamo gli esseri viventi ma permettiamo l'estinzione in massa di intere specie. E poi tutto il resto: genocidi, torture, schiavitú, violenze domestiche, abusi sui minori, sparatorie nelle scuole, stupri e altre decine di orrori quotidiani. Viviamo circondati da questi tormenti e non siamo neppure stupiti di riuscire comunque a rimediare un po' di felicità, e addirittura amore. La mente artificiale non ha le stesse difese.
Ho scelto questo testo per contribuire a un reading per la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che per è la giornata internazione per l’eliminazione della violenza (e so che già su questo potremmo discutere, facciamolo!). Mi è venuto in mente all’improvviso, perché era un concetto che ho espresso per tutto il giorno e sapevo di averlo maturato grazie alla letteratura: il lupo cattivo siamo noi e non lo dico da umana che odia gli umani, ma come punto di partenza da cui ripartire. Il pericolo non viene da fuori, viene da un’idea di intelligenza che associamo alla sopraffazione, alla vittoria, alla conquista. There's no way to win. The game itself is pointless. The only winning move is not to play.1 Lo sappiamo dal 1983, War Games, ricordi? Non vale solo per la guerra.
Spigolature
Requiem di provincia è forse il più bello tra i libri della serie di Corso Bramard / Arcadipane.
Sono finalmente stata da Hangar e abbracciato Silvia di persona (ho anche abbracciato due Hangar Mule, strepitosi), sono tornata a cena da Cucina.eat che si conferma posto del cuore e ho passeggiato per Santarcangelo di Romagna con la testa piena delle parole delle Letture Liminali e delle immagini della Revue Dessinée (il regalo di Natale perfetto).
Agenda
29 novembre, dalle 9:00, HR IntelligenceS, Milano e in streaming
30 novembre, Trieste, Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza, L’engagement come chiave di innovazione nel giornalismo scientifico
5 dicembre, alle 18:00, Milano, Explorers. In viaggio tra Metaverso e AI, registrati qui
Se vuoi organizzarne una, in una libreria, in una palestra, in piazza, ma anche in azienda o nella tua agenzia, scrivimi: ho tante cose importanti da dire.
Agenda corsi
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali. Con un aggiornamento di
Alberto Puliafito che mostra come creare il tuo BOT con ChatGPT 4.
È ripartito Story Hacking, il mio progetto di formazione & allenamento a bassissimo costo. Il prossimo incontro è mercoledì 20 dicembre alle 12, così ci facciamo anche gli auguri.
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a Domitilla che l'ha rubata al Post)
un paio di orecchini di vetro di Murano alla Bottega Strozzi di Firenze
Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
Readwise (app di condivisione di sottolineature)
WestWing (bonus di 30 euro)
You need a budget
Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe
Strano gioco, l'unica mossa vincente è non giocare.
Ho letto una cosa di Tom Stoppard che mi ha fatto riflettere. Parla dei bambini ma in un certo senso potrebbe adattarsi anche all'AI, se non altro per il fatto che si tratta di cosa nuova.
Dice "Giacché i bambini crescono, pensiamo che crescere sia il loro scopo. Lo scopo di un bambino, però, è essere bambino. La natura non disdegna ciò che vive un solo giorno, si riversa nella sua interezza dentro ogni momento. Il dono della vita è nel suo fluire. Dopo è troppo tardi."
È naturale che pensiamo che il nostro impegno verso i bambini sia quello di insegnare loro perché siano pronti alla vita adulta ma facendolo trascuriamo il fatto che non gli lasciamo vivere (spesso) la loro dimensione, che è quella di essere bambini e basta. Non futuri adulti ma bambini. Nell'ansia di prepararli insomma al futuro ne dimentichiamo il presente. Non so se questo atteggiamento si proietti anche sull'AI, nel senso che (per ora, almeno) le stiamo proiettando addosso le ansie per ciò che diventerà più che il rispetto per ciò che è. Non è una creatura umana ma è creata da umani e, più in generale, questo discorso mi ha fatto pensare per l'ennesima volta che siamo tesi verso una visione futura di noi stessi ma questa non arriva mai o non come pensavamo, e alla fine non siamo nemmeno noi stessi perché ci siamo dimenticati di esserlo.