Buon lunedì 2 ottobre,
e buon autunno, che sia pieno di zucche, che io mangio al forno, con la buccia e tanta sriracha. E anche di castagne, vere e matte, da raccogliere per strada e tenere in tasca per il gusto di accarezzarle. È vero, è un autunno caldo, climaticamente. Io questa settimana volo a Taranto e mi pregusto i bagni di ottobre, di solito i più belli (ma ogni mese ha i bagni in mare più belli, per motivi diversi). Quando vivevo a Taranto a volte i miei genitori venivano a prendere me e mio fratello da scuola e ci portavano al mare, un tuffo e poi i panini. La cartella restava in macchina e ci buttavamo sopra gli asciugamani, per dimenticare i compiti ancora per qualche ora. È un ricordo lontano che però li addolcisce tutti.
Quanto ci piace leggere i ricordi altrui? A me forse più di qualsiasi altra cosa. E se sono veri, o verosimili, o frutto di una ricerca accurata, di più. Sto leggendo Il corpo in cui sono nata, di Guadalupe Nettel, storia di un’infanzia tra la Montessori in Messico e i quartieri ghetto in Provenza, di una rieducazione allo sguardo a colpi di cerotto che non diventa mai (grazie) metafora esplicita ma lo è, eccome. E da ieri io, più che a Milano con mio marito e suo figlio, sono tra il Messico e la Francia con Guadalupe, che gioca a calcio e poi a biglie e perde l’innocenza sull’infallibilità dei genitori - che non mentivano mai - per colpa del terremoto di Città del Messico.
Lunedì scorso parlavo del senso profondo del bisogno di fotografare, ricordi?
Beh, a me non sembra un caso. In questo momento in cui, dopo aver distrutto, stiamo cercando di ricostruire identità, famiglia, patria, relazioni, salute, vite, non è un caso che da un lato prendiamo continui appunti visivi dall’altro li rielaboriamo sotto forma di ricordi personali, di auotobiografie minime, di memoir. E nell’ansia distruttiva che definiamo sarcasmo e che sta avvelenando il discorso pubblico alziamo gli occhi al cielo: basta memoir! Pure lo Strega! Non abbiamo più idee! Chi se ne frega della tua vita, ma chi ti credi di essere, Proust?
Ecco, io, ma non è colpa mia, lo giuro: io i memoir li amo. Io voglio sapere tutto. Voglio rivivere mille vite, anche vere. Li voglio scritti bene, ovviamente, ma ne ho bisogno. Penso che ne abbiamo tutti bisogno.
Anche per questo mi sono innamorata a prima vista dell’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano, che raccoglie diari ed epistolari e pubblica i più interessanti. Ci sono arrivata leggendo uno dei memoir più belli della letteratura italiana, Gnanca na’ busia (uscito con il titolo il tuo nome sulla neve). Clelia Marchi scrive la sua vita su un lenzuolo matrimoniale, uno di quelli del corredo buono, perché non ha carta. Quel lenzuolo è esposto al Piccolo Museo del Diario, compagno dell’Archivio. È impossibile non commuoversi nel vederlo, ma ti faccio ridere: è il primo libro che ho letto su Kindle, nel 2013, vai a sapere perché. Dal lenzuolo all’e-ink. Gnanca na’ busia, come i genitori di Guadalupe.
Spigolature
Sono stata alla Privacy Week, nel ruolo di Agatha, la precog che fa i rapporti di minoranza. Grazie a Marina D’Incerti e ai ragazzi del Beccaria per le bellissime domande. Sono stata a Ferrara, al festival di Internazionale (grazie!), a presentare il libro. Non sono riuscita a vedere niente ma mi è piaciuto tutto. Sono stata intervistata da Radio Radicale ed ero talmente ammirata dalla qualità e dall’intensità delle domande che mi sono impappinata e ho dimenticato di ringraziarli per il loro lavoro. Lo faccio qui.
Ho letto Sarah. La ragazza di Avetrana, perché per colpa di un’idea che ho in testa mi è venuta la fissa dei figli scambiati. Lo consiglio anche perché gli autori conoscono bene la terra in cui è avvenuto tutto e che tendiamo a idealizzare. E poi Forse ho sognato troppo, un Bussi decisamente sotto tono, ma la sua anima da geografo me lo fa apprezzare sempre.
Agenda presentazioni
Tutte le presentazioni di In principio era ChatGPT.
12 ottobre, 13:00, TTG Rimini. Io e Filippo Nani, a cura di FERPI.
13 ottobre, 10:00, Esperienze (Instilla) in streaming.
14 ottobre, 9:30, Slow News Days, Milano / in streaming. Pronto Soccorso AI live, io e Alberto.
30 ottobre, 18:00 Feltrinelli Verona, programma in definizione
tra fine ottobre e primi di novembre: Livorno
16 novembre, Excursus, Bookcity. Io e Alberto, orario e programma in definizione
18 novembre, Sant’Arcangelo di Romagna, io e
, programma in definizione22 novembre, BTO, Firenze (orario e programma in definizione)
24/26 novembre, Pazza Idea, Cagliari (un worskhop e una presentazione, orari in definizione)
Se vuoi organizzarne una, in una libreria, in una palestra, in piazza, ma anche in azienda o nella tua agenzia, scrivimi: ho tante cose importanti da dire.
Agenda corsi
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a Domitilla che l'ha rubata al Post)
un viaggio tra quattro tipi di ostriche per una cena che è stata rimandata troppe volte
Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
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Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe