#140 - Appunti di fuga
Guardare indietro e trovare sempre troppe poche foto, guardare avanti e scattarne diverse
Ciao e buon lunedì 25 settembre,
Il romanzo più sorprendente letto quest’anno si intitola Punto di fuga (tw: tossicodipendenza), l’ha scritto Elizabeth Brundage e tradotto Manuela Faimali. È la storia di tre ragazzi che si incontrano a un corso di fotografia. Uno diventa famoso, gli altri due no, ma restano legati in modi che si dipanano nel viaggio a ritroso che facciamo per capire quello che crediamo essere successo. La fotografia non è solo parte della vita dei protagonisti, è la spartitura delle loro vite e la punteggiatura del racconto. C’è chi inquadra persone nude, chi spazi vuoti, chi la normalità della vita quotidiana. Niente è come sembra, soprattutto visto attraverso la macchina fotografica.
“Tutte le fotografie sono esatte. Nessuna è la verità” dice Richard Avedon in una delle citazioni che aprono i capitoli. “La fotografia allude al passato e al futuro soltanto nella misura in cui esistono nel presente: il passato attraverso le reliquie superstiti, il futuro attraverso la profezia del presente”, dice John John Szarkowski.
Tra le mie tante ossessioni sulle tante distrazioni del nostro tempo, su quello che proprio non vediamo, strattonati da altro, c’è l’abnorme attenzione dedicata ai selfie (lo so, è perché ne vediamo troppi, ma questo non ci giustifica). È come dice lo psichiatra Stanghellini nell’interessante Selfie. Sentirsi nello sguardo dell'altro: “Sembra che per la coscienza postmoderna solo ciò che è visibile abbia carattere di esistente. Ciò che non si vede non esiste. Ed esiste solo ciò che è oggetto di un discorso (e al limite sono i discorsi a creare i fatti).”
Vediamo soprattutto selfie, parliamo soprattutto dei selfie, creiamo un fatto - tutti scattano e pubblicano selfie - facendone un discorso e ignorando tutto quello che lo nega. E tutte le altre foto? Le vediamo meno (e su questo tornerò). E non vedendo tutte le foto non pubblicate pensiamo non esistano.
Ecco, io vedo l’enorme assenza della domanda su tutte le altre foto. Che per me è: perché facciamo così tante foto? La risposta più semplice è anche quella giusta: perché possiamo. Perché è gratis. Perché è facile. Giusta ma incompleta. Per fare un gesto, qualunque gesto, la possibilità non è sufficiente. Arricchisco il quadro: perché facciamo così tante foto senza pubblicarle? Perché io, che ne faccio per me sempre troppo poche, ne pubblico ancora meno. Ne pubblico un centesimo. E quando le riguardo mi commuovo.
Ho anche un’altra domanda: perché siamo così convinti - un discorso che crea un fatto - che fare foto (che in gran parte scattiamo per noi, tutti) sottragga valore all’esperienza che viviamo? Mi rispondo usando le parole di due grandi fotografi:
“I fotografi si occupano di cose che svaniscono in continuazione e una volta svanite non c’è espediente al mondo che possa farle tornare”.
Henry Cartier Bresson
E soprattutto, per la polemica sterile sul perché fotografiamo (e in parte condividiamo) solo il meglio delle nostre vite:
L’istinto più bello e semplice di tutti è il desiderio spontaneo di preservare un momento di gioia destinato a scomparire.
Robert Doisneau
Facciamo così tante foto - e io sempre troppo poche - perché possiamo fermare il tempo in modo esatto. Perché possiamo, tornando a quell’immagine, tornare a chi eravamo in quel punto dello spazio-tempo. E mi sto liberando dall’idea che tirare fuori il telefono per scattare la foto sia un’uscita da quel momento, perché quella foto fa di quel momento un rifugio eterno. E se anche un pochino lo sporca, beh, ti saluto con le parole dell’autrice di Punto di fuga.
“Biasima il termine recupero. Biasima il termine pulito. Perché nella vita, se la vivi appieno, sei sempre un po’ sporco.”
Spigolature
Sono finalmente stata al Premio Pieve, organizzato dal mio amato Archivio dei Diari, che sta per trasferirsi in una nuova bellissima sede nell’Asilo Infantile Umberto I. Ho accompagnato Filippo, che ha presentato il diario di Massimo Bartoletti Stella, Acqua passata. Dei diari e dei memoir parlerò la settimana prossima.
Ho letto Madame le Commissaire e il quadro misterioso, sempre godibile ma un po’ ripetitivo, L’età del male, sconsigliato se vuoi mantenere la nostra idea ingenua dell’India dove sono tutti Gandhi, Rigenerazione, che farei leggere ad alta voce a tutti quelli che rimpiangono chissà quale passato inventato e la mia amatissima Holly.
Agenda presentazioni
Domani, 26 settembre, c’è la prima presentazione di In principio era ChatGPT, alla Feltrinelli Duomo di Milano. Ci saremo io e
, presentati dalla nostra editor Elisa Basso. È alle 18:30, siamo emozionati, spero di vederti. Se non puoi e se non sei a Milano ecco il calendario delle altre presentazioni previste.28 settembre, 12:00, Privacy week, in streaming. Solo io, non proprio una presentazione, ma torno sui temi del libro.
29 settembre, 16:30, Internazionale a Ferrara. Io e Alberto presentati da Pierfrancesco Romano.
12 ottobre, 13:00, TTG Rimini. Io e Filippo Nani, a cura di FERPI.
13 ottobre, 10:00, Esperienze (Instilla) in streaming.
14 ottobre, 9:30, Slow News Days, Milano / in streaming. Pronto Soccorso AI live, io e Alberto.
16 novembre, Excursus, Bookcity. Io e Alberto, orario e programma in definizione.
22 novembre, BTO, Firenze (orario e programma in definzione)
24/26 novembre, Pazza Idea, Cagliari (un worskhop e una presentazione, orari in definizione)
Se vuoi organizzarne una, in una libreria, in una palestra, in piazza, ma anche in azienda o nella tua agenzia, scrivimi: ho tante cose importanti da dire, il tempo e le energie sono poche, ma ne vale la pena.
Agenda corsi
dal 22 settembre, per cinque appuntamenti in streaming: Brand Story Design con la Scuola Holden. Mi dicono che sei ancora in tempo a iscriverti, recuperando la prima lezione registrata.
il 30 settembre, dalle 10:30 alle 17:30: workshop di yoga e time management con me e Artemisia
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a Domitilla che l'ha rubata al Post)
vasi per piante da interni che le mie piante hanno apprezzato molto
la nuova versione della crema corpo dell’Eau Dynamisante, praticamente una tazzina di caffè per la pelle
Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
Readwise (app di condivisione di sottolineature)
WestWing (bonus di 30 euro)
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Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe