Negli ultimi mesi mi sono trovata spesso a ripetere la stessa frase, come uno sfogo urlato dalla panchina:
Occhi sulla palla, Mafe.
Ogni umana può seguire una palla sola alla volta, i più bravi due, i giocolieri di più, ma non più di tante.
La mia palla è: la libertà portata dalle tecnologie di comunicazione digitale. Che per me sono state tecnologie di liberazione, lo sono e lo saranno, perché io non guardo mai gli strumenti, vedo le persone e, adesso, le AI.
La palla è la libertà di pubblicazione,
quel diritto fragile e potente di scrivere e condividere senza dover chiedere il permesso.
La palla è poter incontrare ogni giorno persone lontane – geograficamente, culturalmente, emotivamente.
È dire: tu sei diverso da me, ma ti ascolto lo stesso.
La palla è open access per tuttə,
anche quando quel tuttə include voci che non mi piacciono o contenuti che mi disturbano.
È scegliere comunque l’apertura, anche se costa.
La palla è o royalties per tuttə o per nessunə.
Perché il copyright è sempre di più un diritto di pochi signori/autori, con tutti gli altri servi della gleba.
La palla è rompere l’equazione che dice che solo la fatica genera valore.
Perché a volte il valore nasce da un’intuizione veloce,
da una frase che arriva mentre cammini,
da un gioco.
Occhi sulla palla.
A basket ho giocato poco,
ma quel poco mi è rimasto addosso:
dai e segui.
Passa e vai avanti.
Che la palla è viva,
e non aspetta nessuno, ma se ce la tolgono, beh, voglio vedere se sarai felice.
Due post per vedere le solite cose in modo insolito
There’s More to Selfies Than Meets the Eye
So the rise of the selfie is a story of empowerment: technology expanding the group of people who can portray themselves.
In an age in which images have become a form of speech, the selfie has become a potent and popular way to express ourselves. Today, more than ever, anyone can be an artist.**
Libri letti e in corso
Il segreto dei mitocondri: Strategie biomediche per vivere meglio e più a lungo di Enzo Soresi e Pierangelo Garzia; lettura piacevole per chi ama la “scienza in progress”.
Kairos di di Jenny Erpenbeck tradotto da Ada Vigliani (22%, arranco un po’)
Project Hail Mary di Andy Weir, in originale (93%)
Serie tv
Criminal Minds (11), The Pitt (1), Chicago Med (10), Adolescence (miniserie), The Residence
Serie un po’ abbandonate
Disclaimer (1), M, il figlio del secolo (1), Silicon Valley (1), Star Wars Andor (1), High Potential (1)
Serie finite
Severance (2), mi consiglia ChatGPT: Crea un “suono di soglia”: una playlist che segna il passaggio dal dentro al fuori, dal lavoro al riposo.
Zero Day (miniserie), brutta, ma brutta forte, unica cosa che rimane: ma quindi l’11 settembre se lo sono davvero fatto da soli e stanno per dircerlo?
Reacher (3), un po’ noiosetta, ultima puntata dalle parti di Bud Spencer
22/11/1963, giusto finirla in questi giorni, per ricordare che la storia non è lineare
Paradise, il Don’t look up che mi meritavo.
Prime Target, una bellissima idea sprecata.
Blacklist. Sono in lutto. Il mondo senza Raymond Reddington e i suoi accoliti è molto meno interessante.
Silo. Una lentissima esplorazione del conflitto tra informazioni e bulloni, con un’eroina di cui non puoi più fare a meno.
Bulletproof, amata molto, nonostante tutto.
Killing Eve (4), quasi solo per fan. Consiglio la prima stagione e basta.
The Night Agent (2), un po’ confusetta.
The Agency (1), mi manca Malotru.
The recruit (2), cialtronissima e per questo impeccabile.
Incontri pubblici
Presentazioni di In principio era DeepSeek
Venerdì 9 maggio, Reggio Emilia, biblioteca, seguono dettagli
Venerdì 11 aprile, Rivanazzano terme, alle 18:30, con Stefano Gatti, modera Federica Scarrione
Agenda corsi
Story Hacking, il mio progetto di formazione & allenamento a bassissimo costo. Il prossimo incontro è il 29 marzo alle 17:30, parliamo di magia nera per fare le bolle, non di sapone.
Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali.
Due belle recensioni di In principio era DeepSeek (grazie!)
Shopping
Che cosa ho comprato
scaldacuore e scaldaculo di Rapa
tenda ombreggiante Bizzotto per fare colazione fuori
due interruttori a parete per le Hue (io e i comandi vocali ancora no)
Ricordo, soprattutto alle nuove arrivate (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
Diventa host (abbiamo bisogno di host veri)
Readwise (app di condivisione di sottolineature)
You need a budget
Il Mannarino (bombette pugliesi) (sconto di 10 euro)
Nen (gas e luce)
Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe
qui si pratica il femminile sovraesteso e anche una discreta anarchia linguistica
**Quindi l'ascesa dei selfie è una storia di empowerment: la tecnologia espande il gruppo di persone che possono ritrarre se stesse. In un'epoca in cui le immagini sono diventate una forma di discorso, il selfie è diventato un modo potente e popolare per esprimerci. Oggi più che mai chiunque può essere un artista.
la playlist con i suoni di soglia 😍😍😍