Buon lunedì 11 dicembre,
ci siamo quasi, al solstizio d’inverno, intendo. Ogni sera accendo lucine e candele ma più di tutto mi piace quando la Parentesi si accende da sola, un quarto d’ora prima del tramonto. È finita un’altra giornata, o meglio: ne è finita una parte, quella illuminata.
Martedì scorso c’è stata l’ultima presentazione del libro da Buildo (ancora grazie e complimenti per gli spazi). Ero stanca, fisicamente e anche intellettualmente. Stanca di dover combattere invece di poter collaborare. E mentre parlavo, ogni tanto, mi mancava il fiato.
Se nel 1996 (l’inizio della mia vita digitalizzata, l’anno in cui ho conosciuto, tra gli altri, Aaron Brancotti, uno dei relatori) ero felice di ritrovarmi tra simili oggi cerco di incontrare persone molto diverse da me. In quegli anni eravamo tutti beginner, cercavamo di capire. Oggi siamo tutti expert e sembriamo non voler più imparare.
Io non ho mai paura di parlare in pubblico, per quanto sia stanca mi basta un palco, un microfono o anche solo una platea per ripescare le energie nascoste chissà dove e trasformarle in parole. Io ho molta più paura di parlare in privato. Più del palco mi spaventa la cena di gala. Più del moderatore la persona che mi aspetta per parlarmi e vedo già che non è per abbracciarmi, ma per sfidarmi (non tutte eh, ma ne basta una). Più della platea a me spaventa la folla intorno a me. Più del microfono, molto più del microfono, il telefono.
È dal 1989 che ho una ricchissima vita sociale e profondi e ricchissimi scambi intellettuali e culturali per iscritto. Non sono certo la prima persona al mondo a ragionare per corrispondenza oltre che di persona. E se dobbiamo ragionare insieme preferisco farlo camminando, guardando avanti, piuttosto che uno di fronte all’altro. Sono strana, lo so, però siamo strani in tanti, quindi forse siamo solo un altro tipo umano.
Credo che c’entri anche la voce, perché ho un tono di voce molto basso oppure urlo. Tranne quando sono sul palco, in quel caso so usare il diaframma e far uscire la voce, soprattutto se mi alzo in piedi. Sono un metro e ottanta, se mi alzo in piedi mi ascolti. L’altra sera no, ero seduta, ero stanca. E all’aperitivo, puntualmente, arriva il Consiglio non richiesto.
“Devi lavorare sulla voce, sai, perché ti si sente poco”
”Sì grazie lo so lavoro sulla voce dal secolo scorso ma se sto seduta e senza microfono è ancora un problema”
”No ma perché proprio ti mancava il fiato e non riuscivi a finire le frasi e ti mangiavi le parole”
”Sì grazie lo so ma non sono preoccupata sono solo molto stanca, è tipo la venticinquesima presentazione in trenta giorni”
”Eh, dovresti proprio lavorare sulla voce”
Per noi donne tutto questo è normale, anzi, mi è andata bene che tutto questo sia arrivato dopo e non durante (capita anche questo, perché ogni donna abituata a parlare in pubblico sa di poter contare su una qualche forma di interruzione). Forse capita anche agli uomini, non so. Un tempo ci rimanevo male, mi abbattevo, mi svegliavo di notte a occhi sbarrati e il batticuore. Adesso meno. Vado a correre cantando a squarciagola e il fiato è ancora tutto lì. Se vuoi pensare con me, però, scrivimi, meglio se in pubblico. Insieme per iscritto, volendo, si pensa benissimo.
Spigolature
Mi sono tenuta Weyward (miao) da parte per una giornata pigra ed è stata una giornata bellissima. Adesso sto leggendo l’ultimo libro della trilogia del Baztán (miao), Offerta alla tormenta. Non credo vincerò la sfida di lettura di quest’anno (colpa di Proust) ma sto recuperando le citazioni più belle grazie a Readwise.
Ho finito Lezioni di chimica (Apple tv), che consiglio tantissimo anche se spezza il cuore (umanamente e politicamente). Detesto Apple Tv che fa uscire le serie come se fossimo nel secolo scorso, ma non resisto a Slow Horses. E mi sta piacendo anche The Crown.
Agenda presentazioni
quando vuoi: una chiacchierata sul divano da Blossom su AI, autori e creatività
18 marzo, Firenze, data e luogo da precisare
Se vuoi organizzarne una presentazione di In principio era ChatGPT, in una libreria, in una palestra, in piazza, ma anche in azienda o nella tua agenzia, scrivimi e organizziamo da febbraio in poi: ho ancora tante cose importanti da dire.
Agenda corsi
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali. Con un aggiornamento di
Alberto Puliafito che mostra come creare il tuo BOT con ChatGPT 4.
È ripartito Story Hacking, il mio progetto di formazione & allenamento a bassissimo costo. Il prossimo incontro è mercoledì 20 dicembre alle 12, così ci facciamo anche gli auguri.
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a
che l'ha rubata al Post)Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
Readwise (app di condivisione di sottolineature)
WestWing (bonus di 30 euro)
You need a budget
Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe
È proprio questo: Stanca di dover combattere invece di poter collaborare.
Lo hai detto anche per me. Grazie 💛
“Proust è la sfida.” Ho pensato questo mentre ti leggevo. Una sfida con la quale ho appuntamento nel 2024. Grazie per la condivisione della tua introversione.