Buon 27 febbraio,
in realtà buon 2023, che taccio da un po’. Son stata sospesa, ho svernato, come suggerisce un libro che ho letto, D’inverno, appunto.
Scrivere per leggere
Uno dei testi più difficili da scrivere, professionalmente e umanamente, è la propria mini-biografia, quel testo che quasi tutte le piattaforme di social media ti chiedono alla registrazione. Me ne sono resa conto facendo formazione, vedendo sotto i miei occhi quel particolare tipo di blocco della pagina bianca: scrivere di me? Davvero? E cosa? E perché? E per chi? In poche righe, in poche battute il nocciolo della difficoltà di esprimersi davanti a un pubblico, il talento di sa farlo, l’imbarazzo di chi sceglie di lasciar perdere, magari pensando di cavarsela con un “impossibile descrivermi in poche parole”.
La mia scelta è sempre stata narrativa e non descrittiva, con grave sprezzo del pericolo e grave disprezzo di chi si chiede perché non scrivo “Digital Strategist con 30+ anni di esperienza, antesignana di tutte cose”. La mia bio è da parecchi anni l’incipit dei miei corsi di storytelling, per scoprire insieme che si può raccontare un’intera storia in poche righe (e senza video!).
L’altro giorno però, facendo ordine tra i libri, ho riscoperto una bio che avevo scritto per un libro meno serio degli altri, questa:
Scarsamente orientata nello spazio e nel tempo, intimamente convinta di essere minuta nonostante la stazza da cestista, pasticcio su muri, carta e hard disk da quando ho capito che, perché si possa leggere in pace e a lungo, qualcuno deve prendersi la briga di scrivere.
E quindi in questi due mesi di silenzio ho scritto un po’ più del solito e in modo molto diverso: molto dentro la mia testa e immaginando un mondo e un modo per unire due mie grandi passioni, la fantascienza a sfondo sociale e le saghe familiari. Per ora, un gran divertimento, l’unico su cui posso contare in un periodo davvero difficile. Qualcuno deve prendersi la briga di scrivere, mi dico ogni mattina. E mi racconto un pezzo di una storia che, come dice Stephen King, la scrivi perché vuoi sapere come va a finire.
Mafe
Spigolature
Continuo con la ricerca del tempo perduto e torno a consigliare Readwise, app di condivisione di sottolineature, anche perché così posso continuare a usarla. Leggo Proust solo la mattina, a colazione. Ho letto così anche Infinite Jest.
Tra gli altri libri amati, per motivi diversi: il ciclo di Pierre Martin, Madame Le Commissaire, la saga familiare horror Blackwater, il già citato D'inverno: Il potere del riposo e del ritiro nei momenti difficili (grazie Tea per l’omaggio). In realtà nel 2023 ho letto 16 libri e li ho amati tutti, sto cercando un modo per parlarne su TikTok, dove mi sto divertendo assai e dove oggi gongolo facendo la linguaccia per la vittoria di Elly Schlein.
Sono stata a Camogli, a Lanzarote, al Podere l’Agave chiuso e adesso è un mese che sono ferma a Milano, per godermi la casa quasi a posto. Un quasi bello, finalmente, il gusto dei dettagli.
Come avrai notato Koselig ha cambiato casa e non ancora volto, ma il mio nuovo logo sta per arrivare (ed è proprio me, meissima).
Agenda
3 marzo, alle 21: intervisto Nicoletta Cinotti per il suo nuovo, bellissimo libro Genitori di se stessi. Diretta su Facebook, registrata per chi non può
15 aprile: Imparare a gestire il tempo, un corso online di 5 ore con la Scuola Holden (120 euro iva inclusa)
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a Domitilla che l'ha rubata al Post)
Buon tutto. Grazie di esserci e di avermi aspettata.
Più trivialmente, con la lampada Signe come ti stai trovando? Mi aveva incuriosito giorni fa…
Ciao Mafe, in effetti sì, parlare di sé, riuscire a descriversi in poche righe è una delle cose più difficili!
Com'è la tua bio narrativa che usi di solito? Mi hai incuriosito