#142 - La tentazione della fatica
Siamo cresciuti così, noi generazione X: i primi a sentirci dire che non stavamo facendo abbastanza fatica
Buon lunedì 16 ottobre,
a Milano finalmente il cielo è grigio e l’aria tesa e mai - mai - avrei pensato di scrivere queste righe. La cappa di afa che ha imprigionato la città pare essersi sollevata, ma la paura rimane - il suo nome è ecoansia ma è un nome che viene già ridicolizzato, non sia mai che si prenda sul serio qualcosa che non sia la propria capacità di ridicolizzare gli altri.
Se non è sarcasmo, è induzione della paura. Siamo bloccati e incapaci di liberare il futuro dalla nostalgia del passato, passato che non viene mai evocato storicamente, ma sempre emotivamente. Scrive Carrère in V13, il libro che racconta il processo per gli attentati terroristici di Parigi “ripenso a una frase stupefacente pronunciata da Salah Abdeslam in uno dei primi giorni del processo, e che per quanto ne so io è passata inosservata: «Tutto quel che dite su noi jihadisti, è come se leggeste l'ultima pagina di un libro. Il libro dovreste leggerlo dall'inizio»”.
Come nasce la burocrazia? Da dove arriva la pianificazione e controllo che per anni è stato la principale tecnica manageriale? Come è stata progettata la didattica della scuola zitti e seduti con il registro? I voti e l’ansia, sempre lei, ansia e paura, madri severe di tutti i mali di oggi. Mali metaforici e mali reali.
Per presentare il libro sulle intelligenze artificiali generative sto facendo tanti incontri e parlando con tante persone diverse, con molta più curiosità, apertura e interesse di quanto potessi sperare. Quasi sempre, però, prima, durante o dopo, in presenza o come messaggio, spunta la paura/ansia principale: come impareranno i più piccoli se non dovranno più fare fatica? La mia risposta non c’entra niente con il software: io non credo che la fatica migliori l’apprendimento. Anzi. Credo che la fatica migliori i voti in una scuola pensata per premiare chi si comporta in un certo modo. Io sono convinta - e non sono certo la sola - che si apprenda di più e meglio e in modo più duraturo giocando, appassionandosi, prendendoci gusto, trovando se stessi anche nelle astrazioni della filosofia e della grammatica. Vivendo la geografia come un viaggio e la storia come un racconto.
Noi della generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) siamo stati i primi a studiare in una scuola post ‘68. Una scuola tornata in ordine, ma sicuramente meno severa. È più o meno la stessa scuola - con tante bellissime eccezioni - di oggi. I banchi, la cattedra, zitti e seduti, gli orari, la campanella, zitti e seduti. I ragazzi ci chiedono, in più occasioni, con molta serietà, non di studiare meno, ma di avere meno pressione. Di non studiare con la paura. E noi adulti, invece di rispondere, li ridicolizziamo. Ah ah, poveri cocchi viziati. E che sarà mai, sento dire, ma stai zitto e studia, che ti fa bene. Noi della generazione X siamo stati i primi a sentirci dire “bella la vita, eh?”, magari con la menata dell’esame di maturità con tutte le materie e amenità simili. Le stesse battute e le stesse menate che facciamo oggi a chi chiede non di studiare meno, ma di farlo con meno pressione. Con meno stanchezza, quella stanchezza di cui ci lamentiamo tutti, incapaci di unire i puntini.
Leggere il libro dall’inizio, ricordare, senza fare i furbetti, che l’editore scolastico più amato dell’era pre-computer era Bignami e vendeva riassunti, gli stessi riassunti che fa ChatGPT, con la differenza che con le IA generative puoi personalizzarli.
Tornerò a parlare di scuola e di didattica, per raccontarti un po’ di scuole che stanno innovando davvero, e con ottimi risultati. Nel frattempo ecco tre link se vuoi vedere un pezzo di mondo diverso da quello del telegiornale.
il progetto P.Arch, guidato da Fabio Viola, ha chiesto ai bambini di ripensare la scuola del futuro, immaginando con Minecraft spazi, attività e didattica. Se quando dico che i videogiochi aiutano il pensiero non riesci a capire come guarda il video.
da anni gira in rete, condivisa da adulti-che-hanno-fatto-fatica, la bufala del limitato numero di parole usato dagli adolescenti, già diminuito nel 1996, attribuita a De Mauro. Che mai ha detto niente del genere, anzi. Ascoltatelo - spiegato bene - dalla sociolinguista Vera Gheno.
Nell’era della non-fatica e dell’intelligenza in declino, qual è il video(gioco) ancora adesso tra i più diffusi, anche tra i giovanissimi? Sempre loro, gli scacchi, con milioni di persone che giocano, tra di loro e contro le macchine. E se il tuo adolescente di riferimento non gioca a scacchi, hai mai provato uno dei suoi giochi? Potresti rimanerci male :-)
Spigolature
Sono stata in Instilla a parlare di IA e comunicazione, al TTG a parlare di come le AI facilitano il racconto di viaggio, agli Slow News Days a parlare di come le AI liberano tempo ai giornalisti per fare il vero lavoro di inchiesta e verifica. Era da prima del Covid che non giravo così tanto, ne avevo bisogno.
Ho finito Inciso nelle ossa e sto leggendo Doppelganger e Maniac. Oltre alla Ricerca del tempo perduto, che dovrei finire a Cagliari, un anno dopo, come previsto.
Agenda presentazioni e incontri
Tutte le presentazioni di In principio era ChatGPT e tutti gli incontri in cui parlo di AI.
19 ottobre, 10:00, in streaming: InnovazionePiù, tavola rotonda “Controllo sociale, copyright, bias, occupazione: i rischi della IA per aziende e società”
30 ottobre, 18:00, Feltrinelli Verona, con il dottor Giovanni Bianco
tra fine ottobre e primi di novembre: Livorno
16 novembre, Excursus, Bookcity. Io e Alberto, orario e programma in definizione
18 novembre, Sant’Arcangelo di Romagna, io e
Giovanni Boccia Artieri, programma in definizione
22 novembre, 11:00, BTO, Firenze (orario e programma in definizione)
24/26 novembre, Pazza Idea, Cagliari (un worskhop e una presentazione, orari in definizione)
30 novembre, Trieste
Se vuoi organizzarne una, in una libreria, in una palestra, in piazza, ma anche in azienda o nella tua agenzia, scrivimi: ho tante cose importanti da dire.
Agenda corsi
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali
Shopping
Che cosa ho comprato (idea rubata a Domitilla che l'ha rubata al Post)
Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
Readwise (app di condivisione di sottolineature)
WestWing (bonus di 30 euro)
You need a budget
Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe