Koselig #166 - Vita da host
Del cosa si prova a far sempre parte di una minoranza (cit), anzi, a essere (cavalieri) inesistenti
Buon lunedì 23 settembre, buon autunno astronomico,
ti scrivo da un piovoso lago d’Orta, un piccolo delizioso lago il cui panorama è in buona parte rovinato da una cementificazione delittuosa, come ahimè per tanti parti d’Italia. Cementificazione dovuta in buona parte al turismo del secolo scorso, quello fatto più di seconde case che di hotel, per non parlare dell’inquinamento del lago per le numerose fabbriche che ci scaricavano inquinanti (rame e solfato d'ammonio, rame, nichel, zinco e cromo, tragedia per fortuna alleviata negli ultimi anni (lo racconta il Touring Club). L’articolo del Touring Club, però, parla solo delle acque del lago, meno delle sponde, dove a intervalli irregolari spuntano casermoni decisamente poco lacustri. Sembriamo ciechi al vecchio overtourism, quello che ha spianato borghi e campagne per costruire costruire costruire. Sembriamo indifferenti a qualunque problema causato dagli atomi e sensibilissimi a qualunque problema creato dai bit, come se poi le due cose non fossero collegate tra loro, se non altro storicamente. Le seconde case di ieri, che siano al lago al mare o in montagna, sono gli appartamenti su Airbnb di oggi, magari un po’ rinfrescati, ma spessissimo neanche.
In realtà oggi volevo parlarti d’altro e cioè del piacere che provo, da qualche anno, a fare da co-host a mia madre, per un appartamento a Taranto (rocambolescamente) ereditato qualche anno fa. Io seguo la parte di relazione con gli ospiti prima dell’arrivo, mia madre li accoglie, con l’aiuto di mia sorella. Lo facciamo da quattro anni, abbiamo ospitato tantissime persone, da tutto il mondo. L’appartamento è bello, grande, ha una splendida vista sul mar Piccolo (e sull’ILVA), è arredato in modo semplice. Aveva una vasca da bagno che tutti odiavamo profondamente (lo uso spesso anche io), da quest’estate c’è una doccia e infissi nuovi, ché il vento di tramontana su una casa sul mare picchia duro. È la casa dei miei nonni, al quarto piano ora vive mia sorella e tutti noi in famiglia sappiamo che a volte, d’inverno, girato quell’angolo, Taranto sembra essere al Polo Nord. In quattro anni abbiamo ospitato persone interessanti e piacevoli, con giusto un paio di sgradevolezze e qualche avventura. Fin dal secondo anno siamo state super-host, con un punteggio medio di 4,80 su 5. Se provo ad alzare i prezzi anche pochino l’appartamento rimane vuoto. Revenue sharing for dummies.
Fin dall’inizio abbiamo registrato l’appartamento come casa vacanza, perché in Puglia era obbligatorio farlo già anni fa, registriamo gli ospiti in questura e, ovviamente, paghiamo le tasse. Se qualcuno vi dice che non si pagano le tasse sui redditi di Airbnb, mente. Questo non vuol dire che tutti le paghino, purtroppo. Vuol dire che vanno pagate e da un bel po’.
Io prendo straordinariamente a cuore la responsabilità di affittare un appartamento, soprattutto per gli stranieri in vacanza, e ogni tanto qualcuno se ne accorge, come D., che ci è stato solo due giorni per un matrimonio:
Soggiorno perfetto, Mafe che gestisce l’appartamento insieme ai suoi familiari è stata gentilissima e super disponibile. La casa è stupenda, svegliarsi fronte mare è stato bellissimo. Prezzo imbattibile, consiglio di soggiornare qui a tutti!
In un altro messaggio D. mi ha scritto:
Tutto perfetto, casa è bellissima! Vi ringrazio anche per le cialde del caffè, berlo davanti a questa vista è spettacolare!
Te lo racconto perché quest’estate avevo detto a mia madre di non regalare le cialde per tutto il soggiorno, di lasciarle solo per la colazione dell’arrivo e poi a richiesta, a pagamento. Questo non per tirchieria ma perché, come dicevo, il prezzo medio della casa è basso, circa 50 euro al giorno per 4 persone. Lei, come fa quasi sempre quando non è d’accordo, ha detto sì sì e poi ha fatto di testa sua: cialde a gogò. E ha ragione lei, perché, anche se suona strano dirlo, non lo facciamo solo per guadagnare da un appartamento sfitto, quanto per mantenere la casa (che solo di IMU costa uno sproposito) libera e per il piacere di farlo.
Io non so in quanti tra gli host privati (ben distinti, adesso, nell’annuncio degli appartamenti) sono nella nostra stessa situazione: una seconda casa, saltuariamente usata, di cui potresti aver bisogno, che non vuoi/puoi affittare per questo motivo. Le villette che affitto di solito al mare sono quasi tutte seconde case, affittate quando non ci vanno i proprietari. O i figli dei proprietari. È un dato che non trovo mai quando si parla di Airbnb, eppure è un dato importantissimo. Più per il mare che per le città, ma comunque importante per capire il fenomeno, perché per Airbnb sei un host privato “se affittare su Airbnb non è la tua professione o fonte di reddito principale”
Io detesto affittare dagli host professionisti, che sono quasi sempre agenzie totalmente indifferenti o facitori di monolocali da vecchi appartamenti o costruttori di orrende villette a schiera (per esempio La Graciosa, a Lanzarote, è infestata da villette di questo tipo, con pochissime case vere che infatti vanno a ruba). Tre figure arrivate dalla speculazione edilizia del secolo scorso, che rovinano gli atomi usando anche i bit.
Per me qualunque problema legato ad Airbnb e simili si risolverebbe rendendolo inutilizzabile per i professionisti (o per chi gestisce più di tre appartamenti). Troppo semplice?
Post che mi ha fatto bene leggere
Arianna Ciccone e il suo “ripensare la mia vita digitale. Esserci meno, esserci in modo più consapevole. Più “umano”.
Alberto Puliafito e il fatto che “non abbiamo idea di cosa significhi davvero tutto questo”, dove tutto questo sono i test che misurano l’IQ
Giorgia Fumo e “tre consigli per evitare le riunioni inutili”
Spigolature
Sto in fissa con Gillian McAllister, di cui ho letto Solo un’altra persona scomparsa e subito dopo iniziato Posto sbagliato, momento sbagliato.
Finita Kaos mi sto gustando Nine perfect strangers e soprattutto Condor (con il fantasma di Robert Redford, anche se Max Irons non lo fa rimpiangere troppissimo).
Agenda incontri e presentazioni
13 ottobre, 16:00, Internet Festival, Pisa: ImperfettA
21/24 novembre, Pazza Idea, Cagliari
Agenda corsi
28/29 settembre, Scuola Holden, Torino: workshop di Transcreation, ci alleniamo insieme a passare da una cultura all’altra con le parole. Costa 300 euro ma se passi da qui usa il codice sconto TRANS30 (vediamo se indovini di quanto è lo sconto :-)
quando vuoi: Pronto Soccorso AI, 35 euro, un videocorso per avvicinarsi alle intelligenze artificiali. Con un aggiornamento di
Alberto Puliafito che mostra come creare il tuo BOT con ChatGPT 4.
La mia nuova definizione di storia è tutto quello che inizia male e finisce bene (o finisce). Se non c'è qualcosa che inizia male, anche solo sullo sfondo, non c'è storia. Se vuoi capire cosa vuol dire iscriviti a Story Hacking, il mio progetto di formazione & allenamento a bassissimo costo. Il prossimo incontro è il 18 ottobre alle 12, parleremo ancora di trope, meme e stereotipi.
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Ricordo, soprattutto ai nuovi arrivati (grazie!) che i consigli di questa newsletter non sono in vendita, però ogni tanto i libri che leggo mi vengono regalati dall'editore e su molti link c'è un codice di affiliazione, cioè se clicchi e compri io prendo una piccolissima percentuale (e a volte tu uno sconto).
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Nen (gas e luce)
Buon tutto. Grazie di esserci. Mafe
mi fa spezzare tua mamma che regala le cialde. Abbiamo forse tutti la stessa mamma?